Quella mattina vidi i bambini giocare sul balcone a distanza. Non era possibile stare vicini in quel momento. Quella brutta malattia che aleggiava nell’aria e tra i corpi si era portata via il contatto, eppure… io mi sentii dopo tanto libera.
Lui era andato via per lavoro prima che ci mettessero in quarantena e io rimasi così sola a casa con i bambini.
Ero libera.
Potevo finalmente muovermi tra le mura di casa mia senza sentirmi impaurita e pesante. Adesso non avevo più il suo sguardo addosso, quello sguardo che ogni istante, qualunque cosa facessi, sembrava dirmi: «Fai schifo!»
Mi aggiustai i capelli e mi vidi bella. Mi guardai ancora allo specchio e sorrisi. Non c’erano lividi sui miei occhi. Li truccai. Lo feci per me e mi sentii bellissima. Indossai la collana che mi aveva regalato mia madre quando feci 18 anni. Adesso non avevo paura di metterla. Lui non c’era e non poteva strapparmela di dosso, dicendo che sembravo una puttana!
Misi il miglior vestito che avevo e andai verso il balcone.
Chiusi gli occhi e immaginai di essere su una nave da crociera, sul mare. Io una crociera non l’ho mai fatta, nemmeno per il viaggio di nozze, e i soldi che avevo messo da parte sognando di farla lui se li era giocati.
Ma adesso potevo immaginarla.
Lui non c’era e non poteva tornare. Era lontano. E io ero sul mare con i miei figli. Ed ero bella. Non c’erano più i rumori degli schiaffi e le urla dei miei figli spaventati per me. Non c’era più terrore.
Accesi la musica, presi il più piccolo in braccio e ballammo come ai quei balli nei castelli delle fiabe.
Lui non c’era. E io ero bella.
Tutta l’apprensione per quella malattia svanì in quegli istanti. Mi bastava restare in casa per essere al sicuro e per proteggere i miei figli. Quella casa che era stata la mia prigione adesso era la mia salvezza.
E giurai a me stessa che lui non ci sarebbe più tornato, perché adesso quella casa era la nostra nave da crociera e non c’era posto per lui. Per me e i miei figli era iniziato il viaggio più bello.
Lo denunciai e sperai che non tornasse più.
Ottima Valentina