Tutto un sogno?
Quella notte si addormentò stretto tra le braccia di sua mamma. Quando si svegliò, aprì gli occhi lentamente, mosse piano le gambe sotto le coperte e tutto a un tratto mise a fuoco una stanza dalle pareti bianche: non era la sua, con una finestra grande e con dei macchinari collegati con dei fili al suo corpo. Non indossava il solito pigiama, bensì un camice bianco. Lo sguardo gli si posò su una sagoma che era appoggiata al suo capezzale. I capelli corvini erano solo quello che riusciva a vedere, ma allungandosi verso i piedi del letto, riconobbe subito il volto di quell’uomo: era suo padre.
I pensieri gli si accavallarono nella mente, non riusciva a capire quale fosse la realtà. Non poteva essere vero che suo padre fosse ancora in vita. Ettore al movimento del ragazzo si svegliò e guardò suo figlio come se fosse rinato. Gridò il suo nome e scoppiò a piangere.
Dopo diciotto mesi di coma a seguito di un terribile incidente stradale, Fedele era riuscito a vincere contro la morte, anche se i referti medici non erano molto confortanti.
Dopo un lungo periodo di riabilitazione tornarono finalmente a casa. Tutto sembrava andare per il meglio. A pranzo era tutto buonissimo, Stefania aveva preparato le solite lasagne, come ogni mercoledì, ma ecco la sigla del Tg5 speciale: in TV parlano di un virus. Molte persone sono già morte in Cina e si ha la paura della diffusione e di una pandemia. All’improvviso nella mente di Fedele riaffiorano i sogni avuti durante il coma.
E' una strana sensazione quella che prova, contemporaneamente gioia e dolore.
Sa benissimo, però, che quel telefono non squillerà come in sogno, poiché suo padre non è mai stato un dottore.
Però è in quel momento che decide di iscriversi alla facoltà di medicina e studiare duramente per diventare un dottore come quelli che gli avevano salvato la vita dopo il brutto incidente e come quelli che non si sarebbero risparmiati per salvare i propri pazienti dal Covid-19.
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