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Immagine del redattoreBaglieri Editrice

"Una vita per gli altri" (parte 8), classe I A AFM dell'Istituto Fermi - Vittoria.

Anche Fedele si ammala

Pochi giorni dopo, Fedele avverte dei sintomi, ha febbre e tosse. Consigliato dal suo medico curante, va a fare il tampone: è positivo al COVID-19; per fortuna, non ha problemi respiratori e può curarsi a casa. Si trasferisce in mansarda, da solo.

Stefania è molto triste e disperata, ha paura di perdere anche suo figlio. Ogni giorno sale e gli parla attraverso la porta, gli porta la spesa, cucina per lui. Non gli fa mancare niente. Dopo venti giorni, la febbre passa e viene effettuato un altro tampone e poi ancora un altro, entrambi negativi. Il ragazzo, felice di essere guarito, decide di donare il plasma per le persone infette, perché non vuole che altri provino lo stesso dolore che sta ancora passando lui per la perdita di suo padre. Non ha nemmeno potuto accarezzarlo, nemmeno da morto. Ha solo potuto vedere dalla finestra, abbracciato a sua madre, i camion che portavano i feretri sui cui anche suo padre, solo, stava facendo l’ultimo viaggio.

Edoardo

Stefania, riordinando casa, ha preso l'album delle foto del matrimonio. Si è messa a sfogliarlo e mentre guarda le foto tra le mani si è ritrovata un biglietto di Ettore, era per lei. Lo legge tutto d’un fiato:


«Stefania cara, amore mio, ti ho scritto questa lettera per dirti che ti amo e amo nostro figlio, spero di tornare a casa presto, non ti darò la lettera prima perché non voglio spaventarti. Ma se non dovessi farcela, sono sicuro che sarai bravissima: crescerai Fedele forte e bello. Io sarò comunque con te. Andrà tutto bene.

Ettore.»


La stringe forte al petto e piange.

Fedele dedica tutto il suo tempo a casa a studiare e leggere libri di medicina di suo padre, in lui c’è qualcosa che gli dice di andare avanti per diventare un bravo medico. Fra i guariti c'è un uomo, Edoardo, con cui aveva fatto conoscenza Ettore quando era ricoverato: era diventato suo amico, si sostenevano a vicenda.

Durante quel lungo e brutto periodo, Ettore gli parlava tanto della sua famiglia; Edoardo, invece, non aveva nessuno e lo ascoltava con molto piacere. Gli raccontava che suo figlio faceva lezione tramite la didattica a distanza visto l'emergenza, che era molto bravo a scuola e che sognava che diventasse un medico più bravo di lui. Qualche istante prima che Ettore morisse, quest'uomo gli aveva promesso che, se ce l'avesse fatta, sarebbe andato a trovare la sua famiglia. Ancora non era possibile incontrarsi, ma Edoardo decise di chiamare Stefania e di raccontarle dell’uomo straordinario che era suo marito. Lei gli chiese subito ciò che più la tormentava:

«Ha sofferto molto?»

«No, se ne è andato di notte, nel sonno, senza accorgersi di nulla».

Fedele si è legato molto a lui, instaurando una bella amicizia.

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