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  • Immagine del redattoreBaglieri Editrice

"Una vita per gli altri" (parte 6), classe I A AFM dell'Istituto Fermi - Vittoria.

Il mondo si chiude

Le scuole vengono chiuse, gli italiani messi in quarantena, si può uscire solo per fare la spesa o per prendere farmaci di cui si ha bisogno urgentemente. Si creano le zone rosse per isolare i paesi più infetti, l’Italia non si arrende. Sulle ringhiere si stendono lenzuola con arcobaleni e la scritta “Andrà tutto bene”, ogni pomeriggio alle 18:00 la gente esce sui balconi a cantare: è un canto di unione e di speranza.

Ma c’è gente più debole, gente dal destino già segnato che non riesce nemmeno a salutare la propria famiglia prima dell’ultimo respiro. Ettore allora fa fare spesso delle video-chiamate ai pazienti per quello che potrebbe essere anche un addio.

Da dove è saltato fuori il Covid?

Forse qualcuno aveva voluto questo virus, forse qualcuno lo aveva creato e diffuso per sbaglio o magari di proposito… Chissà che l'obbiettivo non fosse di eliminare dalla società le persone deboli e anziane per non pagare le pensioni e cancellare la nostra vivente memoria storica: il passato e il futuro del Paese. Sì, perché senza passato non può esserci futuro: se non sappiamo chi eravamo non possiamo comprendere chi siamo e dove andiamo. O magari era stato creato per poi vendere il vaccino e fare guadagnare miliardi alle case farmaceutiche. Qualcuno si inventò che il virus era stato portato dai pipistrelli di cui si nutrono in Cina. Depistaggi di un piano molto più grande e terribile.

Ettore si ammala

Ettore dopo molti giorni inizia a essere più affaticato del solito, tossisce e sente di avere la febbre. Gli viene effettuato un tampone: è positivo.

Avverte la sua famiglia, Stefania piange come non mai, ha paura che il marito non ce la farà, ma deve essere forte per se stessa e per suo figlio. Il tempo passa ed Ettore peggiora, quindi si fa aiutare a fare una video-chiamata perché vuole dare, prima che le forze lo abbandonino, un ultimo saluto a sua moglie, che appena lo vede capisce subito la situazione. L’idea di perdere il marito la lacera.

Passa giorni terribili pensando al marito solo, tiene tutto questo dolore dentro, nascondendo le sue paure anche al figlio. Ma il dolore la distrugge giorno dopo giorno. Prova a scrivere una lettera per lei o meglio per tutte le donne che hanno paura di perdere persone a loro care in questo momento difficile:

«Donne... una donna piange, una donna soffre, ma una donna che smette di vivere perché ha paura è una donna debole. Non piangete, donne, mantenete la calma, voi che tenete tutto dentro e, nascondendo il dolore, uscite con un sorriso stampato sul volto e la morte dentro. Voi sì che meritate di essere donne, voi sì che siete creature forti. Qualunque cosa stiate passando, superatela, anche se vi sembra che vi sia appena caduto il mondo addosso... sappiate continuare a vivere, sappiate cercare: avete sempre e ancora un motivo per continuare a vivere. Trovate, sempre e ancora la forza...».

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